Anarchia - Tutto Sommato Va Bene !



Sto scrivendo in un momento di relax (autoimposto), sembro avere cio’ che si chiama: leggera forma di esaurimento nervoso.
Niente di particolare, semplicemente, ho il cervello che si stanca facilmente. Sembra avere un ritmo disarmonico, ad una certa ora riceve una grossa quantita’ di stimoli, che dopo qualche ora si sciolgono come neve al Sole.
La causa dovrebbe essere un mio modo di vivere le cose sempre a 380 volts.
Non e’ che sia un gran che’ piacevole, anche perche’ puo’ avere ripercussioni sull’ operativita’. Ma non ne faccio un dramma. Provo a mantenere uno stato di relax, cosi’ ho ripreso un pochino a leggere qualcosa.
Non ho letto tanto nella mia vita (questione di trascuratezza, mancanza di midollo spinale e di credere di non avere mai abbastanza tempo per farlo…tutto qui’), prendevo sempre qualcosa da leggere in metro, tanto per non avere la sensazione che sto sciupando la mia vita (un paliativo a buon mercato).


Con l’ingresso di internet nella mia vita privata, (a parte il tempo passato a cercare in rete cose che mi potrebbero esser utili per il lavoro, corrispondenza in e out etc) ho devoluto il mio svago a fare navigate, non devo aver visto un granche’ di interessante, ma cio’ mi occupava il tempo. Cosi’ (tra le altre cose) leggevo il giornale, senza doverlo andare a cercare.
Alcool, Erba, Sesso, Musica, la Lazio saranno pure degli anenstetici, ma fanno bene. Meglio chiudersi nel proprio mondo e continuare a fare la propria vita (cercare di migliorarsi e migliorarla). Per questo concepisco l’Anarchia, piu’ che come dottrina politica, come modo di essere.
Nelle scelte dei libri da leggere, non sono un gran che’ selettivo, tra l’altro -con i tempi che corrono,- gia’ e’ buona cosa se evito la ‘letteratura-spazzatura’ (quella che vendono negli aeroporti per gli operai che vanno all’estero in trasferta di lavoro).
Cosi’ mi sono ricordato di avere un libro che mi ero gia’ proposto di leggere. Non e’ assolutamente di quelli da-non-perdere pero’, pare mi abbia un po’ preso.


Accenno i connotati ma mi riservo assolutamente di segnalarlo. Il Diavolo a Pontelungo- autore Riccardo Bacchelli editore Mondadori.
Il romanzo e’ sugli ultimi anni di vita di Bakunin.
Inutile dire che Mondadori e’ una editoria reazionaria (ora sotto il controllo totale) e l’autore, sotto sotto (a mio modestissimo avviso) non mi sembra troppo benevolo con gli Anarchici (oddio! Mi posso sbagliare).
La propaganda subliminare e’ una cosa seria, la notte, mentre noi dormiamo (o facciamo l’amore), chi occupa posizioni altolocate non dorme, per mantenere il suo potere, magari creando guerre in vari punti del mondo, propinandoci divertimenti circensi (“feste, farina e forche” tanto per citare il Bacchelli) etc.
D’altra parte, devo dire la verita’, mi ha un po’ messo in crisi. Troppo Nichilismo. Il Nichilismo mi piace teoricamente ma, visto da vicino, evidenzia che … non e’ del tutto la mia strada. Pure quando –di fatto- si impadronisce di me, vorrei uscirne fuori, vedo che non e’ affatto divertente esserlo, sfiori il suicidio metafisico. Nelle mie ricorrenti (leggere) depressioni, era una cosa che si era impadronita di me.
Per convenienza o per convinzione, l’Anarchia l’ho considerata un credo … quasi religioso.
Una mia opinione personale e’ che –ad esempio- Che Guevara, anche se resosi utile alla realizzazione della ‘Chimera Comunista’, -inconsciamente- tendeva all’Anarchia… non so se rendo l’idea, ma la sua vita e’ stata intensa, cercava nuove emozioni ogni dove (come il poeta Rimbaud ad esempio).
Comunque, (tanto per non perdere il contatto con la realta’) l’ Anarchia e’ nata come utopia politica…


Come tutti i buoni ideali anche le Religioni nascono -teoricamente- sotto i migliori auspici. Di solito i primi adepti lasciano un segno positivo (vedi pure gli Apostoli), poi le buone intenzioni degenerano.
Il “Credo Anarchico” non si e’ degenerato, e’ cambiato col passare del tempo, ma e’ rimasto sempre integro (sara’ anche perche’ –per definizione- l’Anarchia non e’ andata mai al potere).


Poi, a pensarci leggendo “I Demoni” di Dostojevsky mi ricredo un attimino, ma Petr Stepanovic non era Vero Anarchico (direi io), come Stalin non era Vero Comunista o Paolo VI (Papa citato a caso) non era Vero Cristiano.


Vabbe’ morta ammazzata li’ …. sprofondarsi sulle riflessioni scaturite dalla lettura de “I Demoni” e’ letale per chi vuole scrivere un articolo relativamente breve e non un pamphlet o un libro.


Vorrei modestamente aggiungere del mio contribuire, pensieri personali.


Tra gli adepti del “Credo Anarchico” - nel secolo scorso, trapelava odio, oggi sembra avere contenuti piu’ accettabili (merito degli anni della Contestazione penso).


In fondo –pero’- penso pure che quell’odio che avevano addosso i primi, fosse frutto ed esasperazione di una certa antropofobia. C’e’ istinto di distruzione dell’esistente che ‘marca’ di esaltazione. Poi uno riesamina i sentimenti che –troppo in fretta- sono stati bollati come: negativi.


Quando vedi che il 99% della gente che conosci e’ inaffidabile sotto ogni punto di vista, dentro di te, ti viene in mente una buona via d’uscita: l’ Anarco-Nickilismo, cioe’ distruggere il mondo malato che c’e’ adesso e farne uno migliore.


L’odio verso il prossimo, pure fa’ un po specie, pero’ capita -mentre tu stai sempre ad arrovellarti nel tentativo di migliorare il tuo ‘ego’- di vedere gente attorno a te che non fa che vantarsi della propria ottusaggine. A me piace bere, mi ubriaco spesso, pero’ uno tenta sempre di non dimenticare un certo rispetto di se stessi (a parte che e’ un concetto variabile da persona a persona). C’e’ chi, ubriacandosi, (ma anche facendone a meno) acquisisce il diritto di essere imbecille. Lo noto quando -proveniente dai chioschi- sento quella musica spazzatura, mi verrebbe voglia di spaccare gli altoparlanti sulle orecchie e sulla testa di chi ha messo su quella merda. In quei momenti provo due sentimenti: ODIO e DISPREZZO fors’anche SCIOVINISMO ETICO-INTELLETTUALE.
Certo, detto da me, persona che non brilla, fa’ sorridere, ma e’ una cosa che sale da dentro e non puoi reprimere.
Se andiamo a vedere, pure l’ Ateismo radicale che avevano i personaggi del libro, poteva sembrare un po’ anti-democratico, le scelte di culto dovrebbero essere -in teoria- una scelta che ascolta lo stato d’animo di un singolo individuo, pero’ –vai a vedere nella storia- la chiesa (le chiese) hanno fatto sempre ostruzione al progresso (legge del divorzio, aborto, rispetto delle minoranze sessuali etc), hanno fatto irruzione nelle vite private, nelle famiglie e negli inconsci … ‘gli sbirri dello spirito’ (tanto per citare un simpaticissimo autore Portoghese, Jorge Lima Barreto, nel suo eccezionale ed erudito libro : “ROCK & DROGA” –edito Gammalibri).


La Religione (spesso) e’ solo un alibi d’oro per chi non si sente nessuno, -oppure peggio- per chi ha fatto solo del male.
Una persona che mai ha fatto niente nella vita, si sente poi esentata da ogni tipo di impegno intellettuale. Dal momento che crede, sente di dare un significato nella sua vita grigia.
Un bandito, mettendosi una icona nella propria fuoriserie, si sente miserricordioso. Poi questa stronzata dell’indulgenza …
Tra le altre cose e’ un modo auto-imposto di credere, poiche’ penso che neanche venga fatto sinceramente.


Tornando al racconto del Bacchelli, la storia e’ triste, fare una specie di comune nella Baronata e’ un tentativo fallito miseramente, toglie ogni speranza, anche quella di farsi un mondo per conto proprio.
Pensare che ho sempre sognato (nel caso diventassi miliardario) di fare sconsacrare una chiesa per mettere su una comune. Questo libro non lascia spazio neanche a questo tipo di fantasie, ma forse e’ stato scritto apposta per questo, per farci muorire le chimere sul nascere.
La Rivoluzione Anarchica e’ fallita. Per come si erano messe le cose, ci sarebbe da stupirsi del contarrio, ma l’autore da un tono di ridicolo ai protagonisti.
Certo, racconta le cose in modo molto coinvolgente, riesce ad attirare l’interesse del lettore. Simpatica quella setta Anarchica Nichilista allo stremo (molto diffusa in Spagna), quella che conio’ il motto: “ABBASSO L’ESISTENTE !”
Dato che la Vita e’ Dolore… la via di uscita non e’ morire, ma non bisognava essere mai nati!
Simpatico da sentire, crederci e’ il massimo della paranoia. No – forse sono piu’ simpatici gli Anarchici del XX e XXI Secolo, che stanno facendo casini in tutto il mondo contro la globalizzazione e attaccano concretamente il Potere!


Infine, c’e’ sempre un margine di speranza quando si conquistera’ Marte (e’ un po’ meno vivibile) ma almeno si puo’ fondare una civilta’ un po’ piu’ incontaminata.


Se proprio non si puo’ fare a su Marte …


La verita’ e’ che sono un po’ stanco (ho le batterie scariche), cioe’ ho semplicemente bisogno di riposo. Quando riposi poco, il cervello ha il “filtro comportamentale” che gli funziona un po’ male, e non so mai se faccio bene oppure no a fare una determinata cosa. Mi sento un pochino “appesantito” come se mi trovassi su Giove (dove invece di 1 q. peserei 3 T.).



Pubblicato su DIALETTICA TRA CULTURE Anno III n. 11 - 2005 Luglio - Direttore Antonio Scatamacchia



return
Hosted by uCoz


Hosted by uCoz