Bagliori di Speranza da Barak Obama



La dichiarazione fatta da Barak Obama ai popoli arabi in lingua araba ridona la speranza.


Qui’ adesso in Russia e prima ai tempi dell Unione Sovietica (a livello dirigenziale) e’ storicamente diffidato tutto cio’ che proviene dagli Stati uniti, e come dare loro torto !
Inoltre, l’ondata nazionalista e xenofoba fa si che gran parte della gente di qui’ non viene commossa dal fatto che ci sia negli States un presidente di origine africana. Un origine millenaria di un popolo da sempre oppresso e che continua ad esserlo, in modo non ufficiale, in questi ultimi due secoli. Pur tuttavia anche qui’ ebbi la sensazione di un certo entusiasmo per questo fatto inedito, anche se sarebbe da esaminare come viene vista questa sua dichiarazione senz’altro positiva.


Diffidenza, e’ la prima parola che mi viene in mente, se debbo parlare dei sentimenti di un Russo. Egli e diffidente per natura verso tutto e tutti. E’ chiaro che Obama e’ presidente di uno stato, che fa una guerra geopolitica alla Russia, la cui dimensione viene esasperata sia dal popolo che dal governo. Come dargli torto?


Il problema e, che oggi piu’ di ieri, siamo ostaggi degli interessi nazionali e tutto quell’ Internazionalismo, portato avanti storicamente da comunisti e socialisti e’ rimasto inascoltato ed addirittura, e’ stato messo in naftalina (per tempi migliori) dagli stessi appartenenti ai tali movimenti.


Da piccolo ricordo dei gloriosi e celeberrimi anni settanta, dove uno schieramento prescindeva dalle rispettive nazionalita’ dei loro componenti e faceva riferimento completamente alle proprie nuove idee politiche del tutto indipendenti dalle precedenti. Quindi a sinistra si inneggiava al popolo Cileno a destra al governo Cileno.


Ora si vede che le dittature ufficiali non ci sono piu’. Ora ci sono le dittature fatte a botte di mediaset e petrodollari e non ci sono piu’ rivoluzioni e rivoluzionari.


Un po’, come ai tempi della contestazione , i ragazzi vivevano insieme o ospiti da qualcuno o nelle Comuni e poi, crescendo, si riaccasavano che tanto i beni di casa (soprattutto quelli ereditabili) riguardavano essi e i loro (talvolta contrapposti politicamente) discendenti. La contestazione, pare sia stata ascoltata male, e ha –purtroppo- perso. I contestatori da giovani si ospitavano reciprocamente a tale punto, che un nullatenente andava a vivere da un suo compagno di lotta, benestante di famiglia e quella era la sua casa. Una volta finita la contestazione, finivano i giochi ed ognuno, purtroppo, tornava a casa propria (chi casa ce l‘aveva ovviamente). Stesso dicasi degli stati. Il movimento della sinistra di oggi fa capo a delle lobby , e’ molto dipendente dal denaro (non nel senso meschino del termine). Una volta c’era la tanto, vituperata , non sempre a torto , Unione Sovietica, che sovvenzionava la sinistra allo scopo di farle svolgere bene attivita’ politica. Oggi l’Urss non c’e’ piu’ e bisogna ricorrere a sponsor autarchici. Ma laddove c’e’ una lobby , c’e’ una industria e laddove c’e’ l’ industria c’e’ la confindustria e laddove c’e’ la confindustria ci sono gli interessi nazionali. Cosi’ dio dollaro ha vinto battendo la contestazione e assoldando i loro militanti, direttamente o indirettamente.
Analogamente i cittadini, che siano di destra o di sinistra, sono stati fagocitati da papa’ Nazione !
Oggi non ci sono veri e propri organi di informazione del tutto dissenzienti. Anche un giornale progressista e’ affiliato ad una lobby, anch’essa progressista, e quindi questa catena sovraccitata, di fatto, uccide il dissenso dalla nazione. Questo virus, degli ‘interessi nazionali’, ha preso piede anche con lo strappo dell’ Eurocomunismo e allo strappo precursore dei primi Sessanta, che all’ elezione di un papa Polacco e alla conseguente caduta del Muro di Berlino, che ha dato un duro colpo alla medicina Internazionalista, che favoreggiava gli interessi transnazionali, tra chi era di idee comuni (comuniste n.d.r.) con Gorbacev, suo malgrado, testimone diretto ed involontario della morte dei Partiti Comunisti. Poi son partiti interessi e dinamiche trasversali. Il Patto di Varsavia non c’e’ piu’, ma la Nato si; e per darle forma e dignita’, cercano di farla espandere verso est, con le loro ‘munizioni di coca-cola’, appoggiandosi alle nuove nazioni dell’Unione Europea. La Russia prosegue il partnerariato economico-politico-strategico, secondo la geo-politica ai tempi dell’ Urss, con i suoi partner storici: Cuba, Vietnam, Cina, paesi arabi e la new entry dell’ America Latina, con analoga avanzata della Russia alle porte degli Stati Uniti. Essi sono tutti paesi di sinistra e che si ostinano a vedere ancora il baluardo nella Russia – che in politica estera e’ un paese -in effetti- di sinistra. Con un piccolo quibus, la Russia (ex - Urss) non e’ piu’ un paese comunista.
Qui’ ci troviamo tutti disorientati !
D’altro canto gli Usa (Bush o Clinton o Obama che sia) non hanno le chiavi per andare in Paradiso.
Scusate , mi correggo.
Io penso che chiunque di queste forze se mosse nel modo giusto, possederebbero le chiavi per il paradiso, e dopo tanti drammi sarebbe ora che le adoperino. Io penso negli Usa, la gente comune sia stanca della politica estera e interna dell’amministrazione del proprio paese. e questa sensazione e globale. Io non credo ai media. Io credo che la gente, nonostante i media dicano il contrario, prima o poi capira che l’amministrazionione del governo Usa, non solo non la rappresenta, ma lede al tempo stesso il diritto fondamentale alla vita di ogni cittadino americano.
Oggi e’, purtroppo, attuale la diffidenza verso gli Usa, come ho gia ampiamente spiegato, poiche gli Usa non hanno ancora la capacita di mediare in maniera definitiva e risolutiva, le diverse posizioni delle nazioni in guerra tra di loro, come ad esmpio quelle in merito alla questione arabo-palestinese; e l’ Europa Unita, d’altro canto, e’ ancor troppo succube degli Usa per poter divenire un soggetto fondamentale a livello diplomatico nello scacchiere internazionale. Obama fa parte –magari pur suo malgrado- di questo diabolico ingranaggio. Ora pero’ a parte le belle dichiarazioni (il suo predecessore le faceva seppur piu’ conservatrici , meno intelligenti e terra-terra per un pubblico meno colto n.d.r.) alle quali, pero’, vorrei dare un seguito di conferma ed apprezzamento e di stima, vorrei vedere come se la cavera’ per risolvere il diadema Georgiano e come sara’ effettivamente capace di mettere pace in Medio Oriente.


Di dove parta questo diabolico ingranaggio (la favola del cattivo piu’ forte di centomila n.d.r.) non lo so per certo, anche perche sono un filosofo e non un politologo, ma la coca-cola e’ arrivata in Ukraina. Malgrado la comunque millenaria amicizia e parentela tra Russi ed Ukraini, malgrado l’Ukraina Occidentale non vuole i Russi; tutto il paese in blocco (Yushenko escluso e la Timoschenko inclusa) non vuole gli Americani in casa , e nella molto Russa Crimea le Basi Americane non hanno avuto modo di essere. La coca-cola e’ arrivata in Georgia (quante storie di amicizie tra Russi e Georgiani…) , e’ arrivata in Kossovo ledendo ogni diritto umano ai Serbi locali , e’ arrivata in Prebaltico.


In questi casi ad una fidanzata che ascolta troppo la mamma le si cita , un detto russo che recita : “Torna senza mamma e poi se ne parlera’ !”
Qui’ non si puo’ fare la stessa storia , poiche’ una volta scaduto il suo mandato e liberatosi dalle catene della casa Bianca , Obama avra’ poco spazio per fare veramente qualcosa in favore di un mondo giusto , e questo , nonostante tutta la qualita’ e la stima che gli riconosciamo.
Vuole fare come Gorbacev ? D’altronde Gorby evoco’ una ‘Perestroyka dell’ Occidente’ . Che sia un segnale di fumo per Obama ?
A me l’ idea piacerebbe , solo che mi viene un pensiero triste , come fini’ la Perestroyka nel 1991 ...
Insomma io personalmente sono attendista.
Con tutta la speranza ripostagli, e’ seriamente ancora troppo presto esprimere giudizi. C’e’ comunque stato il buon precedente di essere stato eletto e lui comunque sta tentando di fare andare la nave dal verso giusto.



Pubblicato su DIALETTICA TRA CULTURE Anno VI n. 20 - 2009 Luglio - Direttore Antonio Scatamacchia



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