Noi Narcisisti in cerca di una Identita'




Non sempre ti piace una cosa in modo concreto, a volte ti piace pure come ‘significante’. Spesso accade quando ti avvicini ad un oggetto. Prima ti piace in modo isterico-epidermico, poi o approfondisci in modo sanguigno-razionale oppure ti allontani da esso, come fosse un innamoramento futile.


Da piccolo ero appassionato degli Astri. La passione ha sopravvissuto ad annebbiamenti e crisi agorafobiche. Questa passione non sfocio’ a nessuna consecutio-logica, forse perche’ non ha avuto epiloghi, diciamo che dall’80 (picco del mio medioevalismo) in avanti questa passione sfocio’ in uno stato di annebbiamento. Cosi’ come a 14 anni mi innamorai degli aerei ed ero pervaso da benessere gia’ a sentire nominare: ‘Fiumicino’, oppure quando mi recavo in un ufficio, al centro della citta’, di una compagnia aerea, rimiravo gli aerei appesi (in forma bi-dimensionale su della carta) che erano rappresentati nei muri o appesi a dei lampadari.


Correva l’anno 96, oltre a Rifondazione Comunista, prendeva in corpo in me la ‘Rifondazione Astrofiliaca’, un po’ forse un libro di fisica applicata per bambini, che tradussi, un po’ la cometa Halley al suo ‘perelio’ (e la conseguente psicosi fu collettiva), un po’ che mi ero rimesso a leggere i ‘Testi Sacri’. Solo dieci anni prima ero, non nel fondo della curva del mio sviluppo, ma ero in un periodo di crisi e depressione, droga e mesi in comunita’, uscii dal tunnel, nel frattempo, i miei carissimi amici conosciuti nei giorni caldi del 77, ai tempi del comizio di Lama, Libera e Comunardo stavano felicemente collaudando la loro vita in comune, io cercavo me stesso (lo trovai anni dopo), dopo la crisi diventai meno depresso ma ero vulnerabile Misticamente (futile e lungo amore per le religioni che mi porto’, un giorno, quasi alla repulsione). Amavo teoricamente (e non di piu’) gli astri, ma avevo ripreso ad aver paura del buio ed ero un po’ agorafobico, avevo un animo ustionato.


Io mi trovavo nel settore informatico, si lavorava presso e al servizio di un centro di ricerca specializzato, di comunicazioni spaziali, osservazione della Terra dallo Spazio, di elaborazione dati, sviluppo e progettazione di nuovi lanciatori spaziali, in poche parole, un osservatorio spaziale, ma –all’epoca- ero frigido ai computers (a pensarci ora … !!!...).
Pur essendo abbastanza appassionato di internet, conosco non troppo bene la materia in questione. Non ho assimilato troppo bene come si e’ sviluppato. Sta di fatto, che nel 1987 (accanto ai primi mouse), c’erano dei modem antenati agli odierni, e comunque c’era la posta elettronica e la rete, probabilmente, in forma molto piu’ rudimentale e meno di uso comune di quella odierna. Pero’ per il mondo ‘digiuno’ questo mezzo di comunicazione non esisteva.
Neanche il fatto di lavorare al ‘servizio degli Astri’, mi risveglio’ dal torpore, dall’impotenza emotiva nei lor confronti. Piu’ dei voli dei pianeti mi occupavo dei voli ‘sotterranei’ dell’Aquila.


Poco tempo prima, Assunta, -una monaca molto buona, della Comunita’ di Sant’Egidio, a Ferrara, dov’ero io a disintossicarmi- mi porto’ a vivere da lei a Roma. Ero tornato a Roma, la mia citta’. Ferrara non era stata male pero’ … la citta’ grossa mi mancava.
Lavoravo in mezzo ai computers, appunto, all’ESRIN.
Avevo il classico trittico, Sesso Lazio e Rock’n Roll. La giornata di lavoro la passavo a desiderare varie donne che passavano di li’ (e si che ce ne erano !!) la sera mi sparavo i Led Zeppelin (sempre quelli dei primi albooms),gli ACDC, Jimi Hendrix, Pink Floyd (ante-’77) e affini. La domenica vivevo in Curva Nord, la sera ancor avevo nelle orecchie i canti di curva, il cervello delirante intorpidito dall’erba fumata con gli amici allo stadio, cosicche’, la domenica sera, la fame, (gia’ forte di per se) prendeva dimensioni da collasso, con molto gaudio mangiavo le splendite frittate, gli arrosti etc. che Sora Assunta preparava al ‘Gatto Trovatello’ (nome del suo Ostello ma anche soprannome autoaffibbiatomi).


Il 1996 pure fu per me un anno interlocutorio, un anno in cui uscivo da una crisi- di tipo fisico stavolta (fui ricoverato all’ospedale per una crisi cardiaca l’anno prima)- era un po’ l’uscita dal tunnel, (come l’87).


La mia passione per gli astri era un po’ in una fase, come quelle fasi d’amore, quando –adulto-, rivedi la donna del tuo cuore del periodo di quando eri infante e te ne reinnamori, un po’ perche’ ti piace, un po’ perche’ hai davanti l’olografia delle tue passioni giovanili.
Elisa Enzo ed Ersilia lavoravano nel settore delle arti grafiche, (oggi sono diventati dei web-master) ed avevano vari clienti ufologi, mistici di sette, ex –sessantottini, praticanti yoga e cose varie.


Circa il come la pensassero a proposito degli UFO, per questi ultimi, l’equazione era semplice, gli ufologi davano loro lavoro e li pagavano, la loro reazione era : “Mah! Mme sa che qquesti esisteno !”, se non davano lavoro o lo davano e non pagavano in tempo, loro reagivano …”Mah! Mme sa ch’e’ tutta ‘na stronzata!”; questa era la mercantile esposizione in merito, di Elisa alla sua amica Assunta, nella prima Primavera del 1996.


Chiesi (tornato che fui nel ‘Deserto di Ghiaccio’) di farmi mandare le copie di tutte queste riviste un po’ strane. I tempi sono lenti, nel 2000 ottenni un po’ di riviste differenti, che Elisa mi fece avere tramite la Monaca Assunta (piu’un paio di videocassette di queste ‘Sette’. Intanto, avevo l’allaccio internet, vidi il sito dei mistici di non so che altra Setta … nun se potevano vede … la cassetta la vidi a fatica fino alla fine, ma avevo l’impressione di avere lo Spirito avvelenato … le riviste? Ne lessi due colonne, nun se poteva proprio …
Io faccio il giornalista, corrispondente di una rivista locale all’estero, scrivo quando mi va e mi pagano (poco e male) quando scrivo, delle volte provo a scrivere prosa senza successo, vinsi una bottiglia di Champagne quando mi feci tradurre due racconti e tre poesie d’amore… insomma delle cose le debbo, leggere pure per lavoro. Ottenni questo strano tipo di lavoro giornalistico. Provocare un dibattito attraverso la visione di alcune di queste videocassette per studiare la reazione in loco. Una specie di lavoro ‘antropo-sociologico’ … mah a che cazzo serve !?…


Giancarlo (che venendo mensilmente per lavoro dalle parti dove abitavo ed avevo messo famiglia) mi aveva fisicamente portato codeste robe (videocassette, riviste etc.), dopo aver dato una sbirciata alle riviste, mi consiglio’ di darle a Gervaso Billoni appassionato di queste cose mistiche. Giancarlo, mi racconto’ che una volta, codesto Gervaso Billoni, comincio’ a fargli discorsi metafisici, Giancarlo penso’ che aveva alzato il gomito, invece poi capi’ che era proprio convinto.


Contattai, Gervaso, dissi che mi aveva dato le sue coordinate e gli portai il materiale ‘caldo’, nel senso che a casa non volevo tenerlo.


Lo spirito per cui andai era pure quello un po’ giornalistico, lo immaginavo allmpanato, invece pareva saper il suo mestiere, ma con il ‘neo’ suo, con sguardo indagatore e penetrante in tralice mi disse : “ Perche’ queste cose sono vere, realmente accadute ..”, “Mah sai pare di si!” rispos’io, vago al fine di non mettermi in posizione antitetica a lui, infondo era un personaggio che non mi era antipatico, anzi, in barba al pragmatismo degli altri uomini di affari, sembrava uno che credeva in qualcosa -per cosi’ dire- di romantico, sembrava avere -una volta finita la giornata di lavoro- una sfera di interessi … insomma un potenziale amico non abbrutito. Sol che , io –povero in canna- non lasciavo spazio a speranze divine, lui –con un sacco di soldi- aveva lo sguardo catalizzato … fanatico … com’e’ strana la vita.
Certo, mettermi a frequentare uno che banalizza le cognizioni empiriche non mi dava tanto spazio al dialogo.
Ripeto, coglione non era pero’, tra le altre cose, non so come e non ricordo quando, fu molto attento a non rivelare (ad un mio conoscente) determinati suoi segreti commerciali.
Sembrerebbe che uno che pensa a queste cose, fosse un reincoglionito, invece no, pragmaticissimo (Giancarlo mi disse che e’ un figlio di puttana della prima cotta, che opera da quarant’anni nel mercato locale, che mangia non solo la foglia ma pure l’albero, con tutta la radice).
Il tipo l’ho incrociato altre due volte. In una –per cosi’ dire- riunione-conferenza stampa. Lavoriamo in settori diversi ma noi Italiani (che ci amiamo e ci odiamo), finiamo sempre col vederci –magari involontariamente- risucchiati da un vortice comune. Vi sono spesso degli incontri, ricevimenti etc. Costi’ ci troviamo tutti insieme e godiamo della vista delle ‘rappresentanti della fauna femminile’ … tutte carine! mangiamo e beviamo.
In una seconda riunione incontrammo delle genti di una repubblica Asiatica, gente che sta male economicamente, volevano interagire per fermare i casini in quei paesi tipo Pakistan e Afghanistan.
Durante la riunione sedevo accanto a due amici Italiani, uno di Napoli e l’altro di Pavia. Ad entrambi dissi che li vi era un allampanato, Billoni Gervaso etc … guardate che sguardo spiritato.
Gennaro, il Napoletano, come Gervaso si giro’ gli venne da ridere, dando ragione alle mie parole, ‘guarda che faccia spiritata da fanatico’, il Terenzio, il Pavese, invece reagi’ da Nichilista “Non me ne frega niente di queste cazzate ! non ci credo !” “Neanch’io, ma guarda lui che ci crede che faccia allampanata che ha !” incalzai io, e lui di rimando: “Non mi frega niente neanche dei discorsi contingenti!”; una donna anziana vicino a noi, senti’ e gli venne da ridere, che figura di merda che mi sembro’ fare, meno male che io puntualizzai … Gennaro e’ un Ateo come me , Terenzio e’ Nichilista (dice di se: ‘Piu’ Ateo che Agnostico). Il Sabato va alla messa Cattolica (la maggioranza della gente del paese in cui ci troviamo, e’ di confessione Ortodossa), la domenica mattina, va a parlare con i Comunisti -laddove spesso si radunano-, oppure con un Nazista che (uso ‘HydePark’) divulga le sue idee antisemitiche. Terenzio, ha un santino all’interno della sua ventiquattrore, una volta di Venerdi’ disse che non mangiava carne .. imitando Pascal (‘seppur Dio non esiste, bisogna far finta che esista …’).
Poi, un giorno, Terenzio mi racconto’ una storia buffa.
Nel suo lavoro di pubbliche relazioni, spesso sta in giro, era in una tavola calda, vide un Italiano e lo riconobbe, era Gervaso, quello di cui ‘non glie ne fregava niente’. Gervaso stava parlando al telefonino, argomento le ultime due fottute che si e’ fatto ed il confronto delle fattezze di corpo tra le due. Terenzio si disse: ‘Pensare che spesso sembrerebbe che noi Italiani parliamo di affari al cellulare ed invece stiamo li a sentire che stanno a parlare di scopate! …” Gervaso riconobbe Terenzio e gli disse: “Ciao! Ho passato una notte intiera con una donna eccezionale,…” e racconto’ piu’ o meno quel che aveva detto per telefono, gli offri’ un amaro ed una birra poi lo invito’ nel suo albergo. Dal bar dove stavano (Il Bar delle Muse), era a due passi dall’Hotel Sheraton, dove aveva l’ufficio la “Co.Trade SerGec”, ditta dove lavorava Gervaso, che era a dieci minuti di macchina, anzi a dieci minuti di traffico, (quindi vicino), dal suddetto bar. Gervaso gli disse che aveva scritto un ‘macro-articolo’. Terenzio me lo fece leggere, lo avessi preso in una edicola non lo avrei neanche letto o sfogliato, ma, trattandosi di uno che conosco, mi pareva di avere l’autore davanti. Pur sembrando apparentemente di parlare dei massimi sistemi, costui come tuttigl i giornalisti-scrittori dilettanti (come pure me –per carita’-) cade in tentazioni egocentrico-narcisistico-minimaliste).
Una volta, era sposato in Italia, ed ha dei figli, poi, ha cambiato casa e donna trasferendosi all’estero, assumendo l’amore per la terra che ci ha adottato (anche a me) tramite il gentil sesso.


L’articolo-racconto’ narra di un intellettuale sposato, ha una moglie, una figlia, anche questo e’ un classico … non so perche’ nei libri, nei films ma pure nella realta’, lo stereotipo della gente evoluta, intellettuale, etc e’ quello di colui che ha una moglie una figlia unica femmina. Non so, Comunardo e Libera sono intellettuali hanno un figlio unico maschio, Olmo, che io conosco bene (io che evoluto non sono). Io e Marina, mia moglie, abbiamo una figlia unica femmina, Angela …
Il protagonista di questa relazione-articolo-racconto, (neanche so’ come definirlo), naturalmente ha una scappatella fedifraga. Il racconto e’ meta-fisico, senza un gran che’ di capo ne coda, ma esposto bene con un grosso senso realistico, i posti dove anch’io son stato li descrive bene e descrive bene pure la gente, so quel che dico.
Parla di sogni di ‘principi schizzofrenici’, il protagonista si sarebbe immedesimato in piu’ personaggi (maschili femminili, non importa).
Insomma quindici pagine di opuscolo, che mi sono letto tutto di un fiato, mentre ho sorseggiato un caffe’ in un bar di media tacca, si vede che i panni del rappresentante di non so cosa gli vanno stretti, a parte il fatto che e’ un po’ eccentrico l’uomo, mi potrebbe assomigliare, finita la giornata di lavoro (che svolge tra l’altro diligentemente), se ne sta per i fatti suoi nel suo mondo interiore e scrive articoli saggistici (questo.…. lo ripeto, non ha ne’ capo ne’ coda, ma pare li scriva tutti cosi’), io per questo fuggi’ dal mio mondo Mistico, tutto cio’ mi porto’ ad una crisi di saturazione).
Comunque vorrei vederlo e trarre spunto per fare un film, come sceneggiatore non sarei da buttare.
A dire il vero scrivo pure io , sono cripto-narcisista leggermente egocentrico, ma non minimalista, etc, quando dico che voglio provare a pubblicare, Terenzio mi piglia per il culo dicendo : “Si, fai come il Billoni …”
Ma di questi tipi ve ne sono, pensa che siamo andati ad un ricevimento (un mezzo fiasco) di una associazione di non so cosa feci in tempo a mangiare prima che arrivasse un Papavero che, con i suoi portaborse e la sua scrota, monopolizzo’ di fatto il piccolo tavolo. Li’ vi era un libro di poesie, in uno stand che si occupava di aiuti al terzo mondo, insomma il libro con lo stand non centrava un cazzo … l’esposizione trattava di progetti economico-finanziari, Terenzio, visto il libro mi disse: ‘Un altro Gervaso !’ e si mise a ridere prendemmo il libro di poesie, e’ uno che lavora in una associazione e scrive, in realta’ non erano malaccio ‘ste poesie, l’ironia del mio amico (spesso auto-ironico) e’ dovuta al proprio Nichilismo, le poesie me le portai in casa, stanno li’.


Io non demordo, pensero’ di scrivere, scrivere e scrivere ancora, ma la storia voleva solo spiegare come uno allampanato ti puo’ allontanare da un mondo dal quale tu eri un po’ attratto.



Pubblicato su DIALETTICA TRA CULTURE Anno III n. 10 - 2005 Aprile - Direttore Antonio Scatamacchia

Ogni riferimento a fatti e personaggi e' assolutamente casuale

il disegno : "Tina" (tina.jpg) e' stato concepito pensato ed eseguito da mio nipote Yuri Bizzoni



return
Hosted by uCoz


Hosted by uCoz